L’ Unità di ricerca di Torino realizza la sua indagine in alcune valli alpine da decenni soggette a spopolamento, calo demografico e riduzione a terre marginali. In tali aree si stanno generando nuove pratiche per una crescita più equilibrata e sostenibile. In determinati contesti si sono innescati processi virtuosi di sviluppo locale, interessanti rispetto all’impostazione di politiche territoriali per la montagna. Si tratta di una ripresa caratterizzata da modi creativi di porsi ai temi dell’abitare, del fare impresa, all’utilizzo delle risorse locali e alla fruizione ambientale. Significativa è la nascita di associazioni e aziende agricole che stanno cercando di reintrodurre colture storicamente documentate ma scomparse. La ricerca vuole illustrare alcuni esempi di possibile risposta al concetto di terre marginali, valutandone pregi e limiti. Di chi sono le montagne? Chi ha il diritto di decidere il destino delle Alpi? Ma anche: quali sono gli elementi necessari per una buona qualità di vita? Si tratta di un “potenziale di crescita” rilevante e ancora da scoprire attraverso elementi strategici come l’ambiente, l’agricoltura, le energie rinnovabili e il turismo, per consentire un idoneo sviluppo economico delle comunità locali anche grazie alla tutela dei paesaggi agrari e dei patrimoni culturali.
Luoghi oggetto di indagine: Formazza, Piemonte (450 ab. circa); Salbertrand, Piemonte (630 ab. circa); Morgex, Valle d’Aosta (2.000 ab. circa); Sant’Anna di Valdieri – Cuneo, Piemonte (20 ab. circa).
