Marta è un piccolo paese di 3200 abitanti in provincia di Viterbo che si trova sul lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d’Europa. Storicamente le attività tradizionali erano rappresentate dall’agricoltura, dalla pesca di lago e dalla pastorizia. Dal secondo dopoguerra il paese ha sviluppato diverse attività legate al commercio all’ingrosso di pesce. Centro simbolico, religioso e identitario per il paese è la festa annuale che ogni anno il 14 maggio celebra la Madonna del Monte, un’importante ricorrenza per tutti gli abitanti del luogo. Definita dai locali «una festa primiziale primaverile», si tratta di una processione offertoriale destinata alla Madonna. A offrire i prodotti sono le quattro categorie lavorative del paese: casenghi, bifolchi/pastori, villani, pescatori, categorie lavorative che oggi rimangono nella festa per la loro valenza simbolica viste le trasformazioni sociali ed economiche che hanno caratterizzato la transizione verso la modernizzazione. I carri processionali, riccamente addobbati, sono chiamati «fontane» e trasportano offerte animali e vegetali e, in alcuni casi, rappresentano scene di lavoro tradizionale.
La festa intesa come processione ha origini antiche. I primi documenti storici risalgono al ‘500. Le cosiddette «passate» (i tre giri rituali effettuati da tutti i «passanti» dall’ingresso fino a dietro il presbiterio del Santuario) nascono invece nel 1704 da una controversia giuridica tra il vescovo Barbarigo e i Frati Minimi che reggevano il Santuario, causata dalla negazione di alcuni diritti sulle terre della Mensa Vescovile che i martani rivendicavano. Ancora oggi la festa della Madonna del Monte rappresenta un momento di forte condivisione.
Foto di Alessandra Broccolini, Cristina Pantellaro, Daria De Grazia
Foto di Alessandra Broccolini
Foto di Cristina Pantellaro